Pane di Monte Sant’Angelo
Il pane di Monte Sant’Angelo è ormai noto ovunque, dato che i nostri panificatori lo esportano in molte città dell’Italia centro-settentrionale, trasformando così un’attività prettamente casalinga in un’attività quasi industriale. In questa sezione si è voluto far cadere l’attenzione su come il pane costituiva la base dell’alimentazione montanara. Per questo motivo la preparazione del pane era accompagnata da operazioni fisse da compiersi a scadenza quasi settimanale in tutte le famiglie. Gli ingredienti principali erano: la farina, il lievito, le patate, l’acqua e il sale.
Preparazione del lievito – lu crescente
Lavorazione della pasta – tumbrè
Su di essi per distinguerli la massaia metteva un segno speciale, per esempio, una ciambellina di pasta, “nu pupratidd”, una forma di ditale, “nu mescetele”, una crocetta, un moltiplicato di pasta, uno stampo, “numirche”, la forma di due chiavi, di una forchetta per poterlo distinguere dagli altri quando veniva sfornato. Una volta che la pasta di pane veniva trasformata in una bella palla, veniva deposta in cesto, dove precedentemente era stato inserito un tovagliolo di cotone, per impedire che la pasta siattaccasse ai vimini con cui era fatto il cesto. Quando arrivava il garzone del fornaio per portare il pane al forno, i cesti che contenevano il pane crudo, venivano messi sull’asse, “la taule dluppene”, mandata dal fornaio e coperti con un telo.
Preparazione delle patate – li ppatène
Contemporaneamente al lievito metteva a cuocere le patate in un Calzerotto, “lu seccketidd”, indi le sbucciava, “ci ammonnene” e le schiacciava, “ce sfanne”, col piatto. Se le patate non erano tanto buone perché impilate, “ceggkiete”, le passava con un setaccio di lana per liberarle da tutte le impurità e ne formava una massa ovale schiacciata che deponeva, fra due piatti riscaldati, in un angolo della madia dove aveva gia preparato la quantità di farina occorrente.
Il pane della festa
Frisie
Le Frise di antichissima origine sono delle ciambelle non sempre col buco di farina di frumento cotte intere poi tagliate a metà e lasciate biscottare nel forno a legna. Bagnate in acqua si condiscono con olio, pomodoro, origano e sale. Tipico prodotto contadino di grande serbevolezza in quanto duro e secco si conserva nelle capase per diverse settimane.
Focaccia ripena
Nelle campagne ogni volta che si faceva il pane in casa veniva preparata anche la focaccia. Si consumava sia calda che fredda sopratutto durante le brevi pause di lavoro. La cipolla e la ricotta forte le conferiscono un sapore molto deciso. Diversi forni a legna di vari comuni ancora la producono secondo l’antica ricetta. Da assaggiare calda e profumata appena sfornata.