Ruderi e Monumenti nella Penisola Salentina di Pietro Marti


Infaticabile scopritore di glorie salentine, Pietro Marti fu amareggiato da alcune critiche, come fu quella di dilettantismo in materia di storiografia mossagli dal Prof. Alessandro Cutolo che lo accusava di “attenersi più alle cronache che ai documenti”. Nel capitolo “Notizie sui principali Artisti Salentini” del suo libro “Ruderi e Monumenti nella Penisola Salentina”, troviamo preziose notizie e annotazioni su personaggi, opere e loro collocazione, che testimoniano un apprezzabile impegno e soprattutto una grande passione. Nel nostro lavoro abbiamo riportato fedelmente i suoi dati, accompagnandoli, quando possibile, con foto dell’opera e/o del suo contenitore, ma abbiamo anche segnalato incongruenze e cambiamenti. Occorre tenere presente che il suo “inventario” è datato (1932) e che nel corso di un secolo molte cose sono cambiate, soprattutto per quanto riguarda la collocazione o la denominazione del contenitore originario. Lo stesso Pietro Marti conclude: “… chiedendo venia delle involontarie omissioni augurandomi che altri, in possesso di maggiore competenza e di più larghi mezzi, voglia riprendere la mia opera di amore e di rivendicazione civile, per dare completo sviluppo all’organismo della storia artistica del Salento”.
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