RECANATI


stemma_recanati La presenza di due fiumi, il Musone e il Potenza favorì l’insediamento dei Piceni in epoca preromana, ma esistevano già nuclei abitativi precedenti. Agli inizi della lotta per le investiture, Recanati appoggiò Federico II e ne ebbe in cambio la licenza di costruire un porto tra le foci dell’Aspio e del Potenza e l’esenzione dai dazi. L’alleanza con i ghibellini è testimoniata anche dai merli a coda di rondine della torre civica. Successivamente Recanati si schierò dalla parte dei vescovi e del Papa e ricevette il diritto di chiamarsi città e di battere moneta. Costruita sul crinale di un colle, fu protetta da una cerchia robusta di mura, fatta rinforzare da Francesco Sforza e nella quale si aprivano stretti varchi chiusi da porte. Nel 1798 fu occupata da Napoleone e annessa al Regno Italico nel 1808. Ritornata allo Stato della Chiesa dopo il Congresso di Vienna, fu conquistata nel 1860 dall’esercito piemontese ed entrò a far parte del nuovissimo Regno d’Italia.

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